Perché è importante?

Con il peggiorare della crisi climatica e delle condizioni di inquinamento atmosferico e ambientale è necessario prendere delle azioni concrete per tentare di rallentare e possibilmente scongiurare le conseguenze irreversibili a cui il pianeta sembra andare inevitabilmente incontro. In questo sforzo collettivo le azioni prese da istituzioni e industrie sono fondamentali ma determinante è l’azione coordinata e consapevole di ciascun cittadino che, attraverso le sue scelte e azioni, se moltiplicate, ha il potenziale per un impatto significativo e benefico sul problema. Purtroppo i dati scientifici aggiornati che riguardano l’andamento climatico non sono incoraggianti, né lasciano molto spazio per una speranza di miglioramento nel prossimo futuro, tuttavia è necessario conoscerli per rendersi pienamente conto della portata del problema e per essere motivati a prendere azione. 

Le scelte e i comportamenti dei singoli membri della comunità mondiale sono dettate da tendenze, mode, consumismo e comodità ma una consapevolezza profonda delle conseguenze determinate da ogni singola azione può portare ad un ripensamento delle pratiche e dei consumi a cui l’umanità si è ormai abituata. Si tratta di rimettere in discussione la normalità della quotidianità, in cui l’inquinamento da rifiuti e l’utilizzo di risorse non sostenibili sembra caratterizzare ogni suo aspetto. L’inquinamento derivato da pratiche e comportamenti quotidiani, quali l’utilizzo indiscriminato di prodotti e incarti monouso, la poca attenzione alle pratiche di recupero e reciclaggio, la scarsa parsimonia nell’uso risorse energetiche etc., crea delle ripercussioni sull’ambiente ad oggi inquantificabili, ma che saranno oggetto dei decenni e secoli a venire. Al momento tutto ciò pare destare poca o nessuna preoccupazione nell’opinione pubblica che difficilmente si fa scrupoli a vivere in modo sostenibile e a limitare i suoi consumi. La causa primaria è una profonda disinformazione e limitatissima  sensibilizzazione sul tema. 

Ciò nonostante, Impatto Meno Uno Odv, crede in un approccio positivo e, più che disperarsi sui danni già causati, preferisce focalizzarsi su ciò che è possibile fare e sulle soluzioni concrete da mettere in atto. Molte persone, anche se sensibilizzate e informate sul tema, si sentono impotenti davanti alla magnitudo del problema, isolate nel loro tentativo di cambiamento e poco speranzose che qualsiasi loro azione possa effettivamente migliorare la situazione. Perché ogni accorgimento abbia un senso ed un impatto concreto è necessario che sia fatto da tutti o per lo meno dalla maggior parte delle persone ed è per questo necessario includere e coinvolgere più persone possibili. 

Tra le numerose problematiche legate al cambiamento climatico, Impatto Meno Uno Odv ha scelto di focalizzarsi principalmente sul problema dell’inquinamento da plastica (ma non solo), responsabile di una grandissima percentuale di emissioni di CO2 ed altri gas serra (tra cui metano) che emette in ogni sua fase, dall’estrazione delle materie prime grezze alla sua lavorazione, dal trasporto dei prodotti alla sua frammentazione, dunque direttamente collegabile al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale. Entro il 2030 si stima che i gas emessi solo dalla plastica equivarranno a quelli di circa 295 centrali di carbone. I problemi legati all’inquinamento da plastica sono molteplici e la lista si allunga con ogni nuova scoperta scientifica. Oltre ai danni alla flora e fauna marina e terrestre, la plastica e i materiali chimici che la compongono sono una grave minaccia alla salute e al benessere dell’essere umano, che sempre più ingerisce inconsapevolmente microplastiche presenti negli alimenti. La ricerca del 2020 condotta dall’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dal Politecnico delle Marche, pubblicata sulla rivista scientifica Environment International, ha provato per la prima volta la presenza di microplastiche nella placenta umana: “Con la presenza di plastica nel corpo viene turbato il sistema immunitario che riconosce come ‘self’ (se stesso) anche ciò che non è organico. Il corpo umano quindi non è più composto solo da cellule umane, ma misto tra entità biologica e entità inorganiche”. E la lista potrebbe continuare. Il problema della plastica è molto più grave di quanto non venga percepito dall’immaginario comune, al punto che se solo ciascuno di noi fosse più edotto sul problema non si esiterebbe a prendere azione immediata.

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